Novità

TIMELINE SEQUENZA TEMPORALE

Lottando non vi sono discorsi vaghi e discussioni approssimate di sapore semifilosofico, ma solo descrizioni precise che ognuno di noi descrive del contenuto della sua personale teoria e delle sue applicazioni. Lottando non sono molto preparato in tema di ciclometria per un dialogo, per cui sulla sezione apposita troverai, certamente, personaggi tutti bravi dove chiedere o scambiare opinioni. Naturalmente, per qualsiasi altra tua tematica, sono ben lieto di darti una mano. Ciao...
 
Vedi l'allegato 2200381

Sappiamo pochissimo, eppure è sbalorditivo quanto sappiamo, e ancor più sbalorditivo quanta potenza ci dia quel poco. L’esperienza quotidiana delle cose che vengono gettate conferma del tutto la nostra regola su alcune delle proprietà finora scoperte, di ciò che spesso è stato chiamato vuoto o addirittura nulla da alcuni pseudo professorini che hanno anche da ridire su l’uso nostro di scrittura. Ma, questo modo di un esplicare o viceversa di un complicare, è un problema cha lascerò ai filosofi di turno.

Saluti..

Buona settimana a tutti.

Felicitazioni per l'AMBATA 36 su VE.

Ma, perché esiste un MA, perché si apre un post nella sezione STATISTICA se poi si risponde in questo modo a chi fa domande sulle RISULTANZE STATISTICHE del metodo ? Non sarebbe meglio aprire lo stesso thread in CABALA o NUMEROLOGIA o qualche altra sezione di questo bel forum ?

Chiunque ha diritto di ricevere una risposta seria ad una domanda non le pare ?

Scusi la mia interferenza, Antonio
 
Antonio ti ringrazio per i complimenti. Sulla discussione di Lottando in precedenza è stata data una risposta molto garbata e gentile per la tematica da lui espressa. Di seguito ha aperto una nuova domanda sul tema statistico ed ho risposto con le dovute gentilezze da parte mia ( per le varie dispute che sono avvenute). Le mie ricerche non hanno niente a che fare con la cabala o con la statistica ecc, ma per questo non offendo nessuno per le proprie scelte di vita. Nel mio caso non è stato ancora aperto un forums per il mio pensiero di ricerca, per cui trovo più ottimale scrivere le mie conclusioni sul forum della statistica che trovo più omogeneo, è un problema da parte tua?

Poi ha espresso un tema sulla ciclometria e non essendo copentente in materia lo indirizzato sulla sezione di competenza. Quindi cosa devo aggiungere, alla tua domanda di serio, cosa intendi per serio da parte tua?

Ciao...
 
Ultima modifica:
Lottando il post di Villa 48 era rivolto a me. Personalmente non mi dai nessun fastidio, ma voglio capire da te cosa cerchi, fai riferimento di ciclometria ora in questo tuo ultimo post parli di altro. Se cortesemente mi spieghi quali sono le tue indagini e sei più chiaro magari si trova la giusta via, e cortesemente non essere ripetitivo; ti ho spiegato nei post precedenti che io non litigo con nessuno e nessuno litiga con nessuno. Ciao.
 
Antonio ti ringrazio per i complimenti. Sulla discussione di Lottando in precedenza è stata data una risposta molto garbata e gentile per la tematica da lui espressa. Di seguito ha aperto una nuova domanda sul tema statistico ed ho risposto con le dovute gentilezze da parte mia ( per le varie dispute che sono avvenute). Le mie ricerche non hanno niente a che fare con la cabala o con la statistica ecc, ma per questo non offendo nessuno per le proprie scelte di vita. Nel mio caso non è stato ancora aperto un forums per il mio pensiero di ricerca, per cui trovo più ottimale scrivere le mie conclusioni sul forum della statistica che trovo più omogeneo, è un problema da parte tua?

Poi ha espresso un tema sulla ciclometria e non essendo copentente in materia lo indirizzato sulla sezione di competenza. Quindi cosa devo aggiungere, alla tua domanda di serio, cosa intendi per serio da parte tua?

Ciao...

Mi riferivo alle RISULTANZE STATISTICHE in merito alle TEORIE che intende esprimere in questo thread, null'altro.

Buona settimana, Antonio
 
Villa48 due sono le cose a questo punto: ho veramente cè qualcosa in te che non và, o che fai finta di non capire. E' sei anche stato avvisato dai moderatori in precedenza,. Se vuoi dare pronostici, lo devi fare sul tuo spazio a meno che hai un tuo spazio. Quindi se gentilmente vuoi partecipare, sempre con modi garbati e gentili alle mie discussione sei ben accettato, ma non tollero quello che continui a fare: mettere tue indicazioni di gioco sul mio spazio. Se desideri dare indicazioni ai soggetti con cui interferisco sei libero di farlo ma ripeto nel tuo spazio, tuo spazio!!!

Quindi cancella o mi dovro rivolgere a chi di competenza! Di conseguenza non venire a scrivere le tue motivazioni perchè già li conosco. Saluti.
 
Ultima modifica:
Villa48 due sono le cose a questo punto: ho veramente cè qualcosa in te che non và, o che fai finta di non capire. E' sei anche stato avvisato dai moderatori in precedenza,. Se vuoi dare pronostici, lo devi fare sul tuo spazio a meno che hai un tuo spazio. Quindi se gentilmente vuoi partecipare, sempre con modi garbati e gentili alle mie discussione sei ben accettato, ma non tollero quello che continui a fare: mettere tue indicazioni di gioco sul mio spazio.

Quindi cancella o mi dovro rivolgere a chi di competenza! Di conseguenza non venire a scrivere le tue motivazioni perchè già li conosco. Saluti.
Ho cancellato ma non capisco, non vuoi COLLABORARE ?

Vediamo se funziona meglio così:

Hai qualcosa su BARI ad 1 colpo ?

E' migliore la domanda? Non faccio previsioni personali, aspetto le TUE.

Grazie, Antonio
 
Il mio unico desiderio e di avere buoni rapporti con tutti, non faccio nessuna distinzione. Non amo invadere gli spazi degli altri e non tollero che altri lo fanno. Se chiedi dei consigli sono ben lieto di rispondere alle tue richieste. In merito alle mie analisi personali, al momento che scrivo non ho ancora fatto nessuna analisi.

Per la ruota di Bari da altre analisi, mi ritrovo questi numeri 41-39-19 naturalmente, non possiedo poteri divini per la garazia di un solo colpo, bisogna rispettare i loro tempi che sicuramente conosci.

Ciao...
 
Ultima modifica:
Il mio unico desiderio e di avere buoni rapporti con tutti, non faccio nessuna distinzione. Non amo invadere gli spazi degli altri e non tollero che altri lo fanno. Se chiedi dei consigli sono ben lieto di rispondere alle tue richieste. In merito alle mie analisi personali, al momento che scrivo non ho ancora fatto nessuna analisi.

Per la ruota di Bari da altre analisi, mi ritrovo questi numeri 41-39-19 naturalmente, non possiedo poteri divini per la garazia di un solo colpo, bisogna rispettare i loro tempi che sicuramente conosci.

Ciao...

Con l'estrazione del 27-06-20, su Bari ambata 41

Saluti...
 
Nella logica ordinaria, com’è ben noto, una proposizione, o, per restare nel linguaggio probabilistico, l’evento da essa descritto, è tale se esprime qualcosa di suscettibile solo di due alternative: o vero o falso. Non sempre però si conosce, cioè si sa con certezza, quale di queste sia vera, per cui per un individuo, in un certo stato d’informazione, i casi sono tre: certo, impossibile, incerto. Quando egli ne conosce l’esito, un evento è certo o impossibile a seconda che sia rispettivamente vero o falso, quando non ne conosce il valore di verità, ritiene l’evento possibile. Questo caso dell’incertezza è il solo che consenta considerazioni di probabilità, e in senso relativo allo stato delle conoscenze, poiché al di fuori di esso non si ha che la logica del certo. E per questo lo strumento necessario di ogni ragionamento in condizioni d’incertezza è la teoria delle probabilità, così come l’ordinaria logica a due valori è lo strumento necessario di ogni ragionamento in condizioni di certezza.

La logica del probabile è la teoria delle probabilità, e ciò nell’impostazione soggettiva, significa considerare una logica polivalente, con una scala continua di modalità, sovrapposta e non affiancata a una logica a due valori. Infatti essa non si occupa di nuove entità logiche a più valori, ossia di entità logiche capaci in sé di più che due valori, ma considera le usuali proposizioni, misurando il grado di incertezza che in un dato momento, in cui non disponiamo dei dati sufficienti per decidere se sono vere o sono false, possediamo. In altri termini per ogni evento si ammettono ancora, e sempre, solo due valori possibili, salco per gli eventi subordinati per cui sono invece ammessi tre valori possibili ma con un significato e per uso del tutto formale, mentre l’infinità di modalità intermedie, da questo punto di vista, serve a misurare il nostro dubbio quando non sappiamo quale dei due valori, il vero o il falso, è quello giusto.

Si può così osservare che nessuna distinzione riguardante la natura degli eventi considerati ha rilevanza sulla definizione della probabilità, poiché la probabilità non è intesa come qualcosa di connesso al meccanismo che porta a determinarli. La probabilità di un evento futuro si valuta in quanto il suo esito ci è conosciuto, allo stesso modo in cui ci è conosciuto l’esito di molti eventi passati, e non già percgè il suo esito sia determinato; in quale senso lo sarebbe, dato che può, e potrà solo essere vero o falso? Non si tratta di indeterminazione me di incertezza.

In questo modo, quando ci si propone di fare previsioni su di un fenomeno sulla base di un certo stato di informazione, ovvero di fare inferenza al di là dei dati osservati, tra questi ultimi e le possibili conclusioni intercorre una relazione che non è di tipo logico-deduttivo, poiché in tal caso non riusciremmo in alcun modo ad ampliare il campo delle nostre conoscenze, ma di tipo induttivo, nel senso che da esempi di situazioni di cui abbiamo avuto esperienza ripetutamente, concludiamo intorno a situazioni analoghe di cui non abbiamo avuto esperienza.

Nel ragionamento induttivo io prevedo che tale fatto avverrà, e avverrà nel tal modo, perché l’esperienza del passato e l’elaborazione scientifica cui il pensiero dell’uomo l’ha sottoposta mi fanno sembrare ragionevole questa previsione. La differenza essenziale da rilevare è nell’attribuzione del perché: non certo perché il fatto che io prevedo accadrà, ma perché io prevedo che il fatto accadrà. Non sono più i fatti che hanno bisogno di una causa per prodursi: è il nostro pensiero che trova comodo di immaginare dei rapporti di casualità per spiegarli, coordinarli e renderne possibile la previsione. E’ questo consente di formalizzare il procedimento induttivo traducendo in forma matematica e logica il concetto di causa poiché in generale è sempre l’influenza suggestiva di certe analogie che sta a base di ogni nostra previsione, di ogni nostra formulazione di regolarità statistiche o di leggi naturali; in tal senso, questa impostazione del problema dell’induzione costituisce la traduzione in forma matematica della concezione di causa e il principio di casualità.

La posizione di un evento nella storia è chiaramente individuata se sappiamo quando e dove è accaduto. Un evento resta perciò individuato una volta che siano stati determinati gli intervalli temporali e spaziali che lo separano da un altro evento determinato, reale o ipotetico, preso come punto di riferimento. Abbiamo però visto che il valore di questi intervalli varia a seconda della direttiva in cui vengono misurati. Per spiegare la natura di tale combinazione, faremo anzitutto un esempio numerico.

LA SEPARAZIONE MISURATA LUNGO LA LINEA DEGLI EVENTI​

Siamo ora in possesso dell’apparato matematico essenziale per formulare la separazione misurata lungo una linea degli eventi. In questa sezione non faremo alcun tentativo di raggiungere una completezza sistematica, mentre svilupperemo via via i singoli risultati e le singole possibilità in base a quello che sappiamo e ai risultati che via via seguiranno.

In questo schema, ogni fenomeno numerico viene ridotto a un insieme di intervalli temporali, poiché l’istante in cui avviene l’evento viene determinato attraverso la misura del ritardo tra l’evento stesso e un evento scelto come riferimento, il che si fa utilizzando un fenomeno mediante variabili scelte come riferimento, che individuano le misure migliori nel momento in cui avvengano.

Consideriamo adesso il nostro corpo numerico la cui linea sia formata da due tratti rettilinei AB e BC,

Vedi l'allegato 2201011


Vedi l'allegato 2201001

Vedi l'allegato 2201002

Vedi l'allegato 2201003

Palermo Ѵ 15120,76 = 122,97 è minore di Ѵ 77219,78 = 277,88, ciò significa che la somma della separazione tra B e A e quella tra C e B è minore della separazione tra C e A. ABC non è retta, la separazione tra C e A è maggiore di quella che possiamo chiamare separazione lungo la linea degli eventi.

Vedi l'allegato 2201004
Vedi l'allegato 2201005

Vedi l'allegato 2201006

Vedi l'allegato 2201007

Vedi l'allegato 2201008

Venezia Ѵ 18244,64 = 135,07 è minore di Ѵ 71830,09 = 268,01, ciò significa che la somma della separazione tra B e A e quella tra C e B è minore della separazione tra C e A. ABC non è retta, la separazione tra C e A è maggiore di quella che possiamo chiamare separazione lungo la linea degli eventi.

Di conseguenza, la separazione misurata lungo la linea degli eventi C e A esprimono puramente la relazione tra l'osservazione del corpo numerico, metre la separazione è la realtà di congiunzione tra il tempo e lo spazio.

Per ciò i problemi della statistica possono essere risolti non solo cercando metodi per calcolare i ritardi, gli sconpensi, i frequenti, i sincroni ecc, ecc, ma unificare una geometria-statistica, nel quale tutti i numeri vengono trattati solo come grandezze e vengono determinati a partire da altre grandezze.

Palermo ambate
17-22
Per ambo e terno anche su tutte
17-22-53

Venezia ambate
09-83

Per ambo e terno anche su tutte
09-83-72

Saluti...

Ti segnalo che ho conv. su 17.22 :) su TT (NA) Ciao
 
LINEA DI SEPARAZIONE

Entro certi limiti, per mezzo del linguaggio, individui diversi possono confrontare le proprie esperienze. In questo modo ci si accorge che certe percezioni sensoriali di individui diversi corrispondono, mentre per altre percezioni sensoriali non si può stabilire un’analoga corrispondenza. Siamo abituati a considerare reali le percezioni sensoriali che sono comuni a individui diversi, e perciò sono, in una certa misura, impersonali. I numeri che si muovono lentamente, rispetto a numeri in rapido movimento otterranno misure diverse di tempo e di spazio. Le linee che andremmo a costruire possono, ovviamente avere forma retta o curva; una volta precisato l’osservatore, la forma è un indice della vicenda del corpo numerico.

Che cosa può significare il fatto che una linea sia retta o curva? Il fatto che la linea sia retta la distanza del punto terminale da quello iniziale sia eguale alla somma delle lunghezze delle varie parti in cui quel tratto di retta può venire diviso è un principio fondamentale della geometria ordinaria, mentre per un tratto di linea curva, invece la distanza del punto terminale da quello iniziale è minore della somma delle lunghezze delle varie porzioni di quel tratto.

In questo schema, ogni fenomeno numerico viene ridotto a un insieme di intervalli temporali, poiché l’istante in cui avviene l’evento viene determinato attraverso la misura del ritardo tra l’evento stesso e un evento scelto come riferimento, il che si fa utilizzando un fenomeno mediante variabili scelte come riferimento, che individuano le misure migliori nel momento in cui avvengano.

Consideriamo adesso il nostro corpo numerico la cui linea sia formata da due tratti rettilinei AB e BC,

Vedi l'allegato 2199651

e supponiamo che gli eventi A, B, e C vengano catalogati secondo lo schema seguente:

Vedi l'allegato 2199652

Assegnate le nostre coordinate, gli intervalli sono

Vedi l'allegato 2199653

da cui segue che

Vedi l'allegato 2199654

Le coordinate non aumentano cioè in egual misura, e quindi la linea di separazione ABC non è retta.

La separazione tra B e A è

Vedi l'allegato 2199655

quella tra C e B

Vedi l'allegato 2199656

e quella complessiva tra C e A

Vedi l'allegato 2199657

Ma 144,81 è minore di 270,31, e ciò significa che la somma della separazione tra B e A e di quella tra C e B è minore della separazione tra C e A.

Vediamo quindi che, in questo caso, se la linea lungo la linea degli eventi non è retta, la separazione tra C e A è maggiore di quella che possiamo chiamare separazione misurata lungo la linea degli eventi lungo la linea ABC.

Infatti attraverso questa ipotesi si riesce a unificare I numeri che si muovono lentamente, rispetto a numeri in rapido movimento.

La nostra analisi è:

Venezia 19-36

Abbinamenti 80-65-66-50

Saluti...

Venezia dopo l'ambata 36, continua con l'ambo 19-65...
 
L’uso della parola scoperta in sé va deprecato. Infatti scoprire significa diventare consapevoli di una cosa che già esiste; è collegato alla verifica, la quale non ha più il carattere della scoperta ma, in ultima analisi, riguarda i mezzi che portano ad essa. La scoperta, insomma, non è un atto creativo. Quell’aspetto del sapere non ancora messo a nudo dà al ricercatore una sensazione simile a quella provata dal bambino, quando cerca di fare propria la maestria con la quale gli adulti manipolano le cose. L’animo con il quale un uomo lavora in questo campo somiglia a quello delle persone religiose o innamorate; la ricerca quotidiana non nasce da un’intenzione o da un programma, ma dritto dal cuore

L’unica domanda che ci si può porre è perciò la seguente: il nostro modello fornisce una rappresentazione degli eventi osservati più armoniosa e adeguata di quella offerta da ogni altra teoria che riguarda gli stessi fenomeni, oppure no? Purtroppo questo nostro modello incontrando anche grandissimo favore presso i cultori dell’innovazione, non possono assolutamente essere prese sul serio dall’individuo che si attiene ai fatti, che si fa vanto di credere solo in ciò che vede e respinge le ipotesi che gli sembrano in contraddizione con la sua esperienza personale. Naturalmente ogni nuovo adepto della statistica moderna, che entra in questa scienza con fresco entusiasmo, cerca di essere il fortunato che supererà tutti i predecessori. Ed è giusto che ciascuno faccia ex novo questo tentativo; infatti, per i termini in cui la questione si poneva fino ad oggi, solo dall’infruttuosità dei propri tentativi ci si poteva convincere della impossibilità della dimostrazione.

La più grande difficoltà in queste ricerche consisteva e consiste nel fatto che nei processi logici molto facilmente si mescolano con l’aria di essere delle necessità del pensiero risultati dell’esperienza quotidiana, finchè l’unico metodo in statistica è quello della intuizione costruttiva. Avanzo qui queste considerazioni essenzialmente per rendere chiaro contro quali difficoltà urtiamo usando il metodo intuitivo. L’intero processo del calcolo algebrico è un’operazione puramente logica, e non può introdurre alcuna relazione fra grandezze a cui è applicato, che non sia già contenuta nelle equazioni iniziali. D’altra parte la storia del progresso in questo ambito dimostra come siano indigeste le nuove idee all’uomo comune, privo di immaginazione, di una certa epoca, ma come poi le idee che hanno superato la prova del tempo vengano assimilate facilmente dall’uomo comune, privo di immaginazione delle epoche successive.

Quali sono le innovazioni che, nello sviluppo post-moderno dei fondamenti della statistica, hanno reso possibile superare il concetto di sistema classico? Innanzitutto, l’introduzione del concetto di separazione tra eventi numerici. Almeno per quel che siamo oggi in grado di giudicare, la teoria della separazione può essere concepita solo come teoria di misurazione.

Questo sviluppo, appena schematizzato, delle teorie matematiche essenziali per la formulazione della separazione lungo una linea degli eventi ha apportato dapprima a considerare la metrica dei corpi numerici come il concetto fondamentale sul quale si basa il modello. Partendo da questo concetto, presenteremo in successione la teoria, evitando di trattare argomenti che non sono necessari al nostro scopo.

Per dimensioni non intendiamo altro che la misura e la norma secondo cui un corpo numerico è considerato misurabile: in maniera che non soltanto la lunghezza sono dimensioni del corpo, ma anche la dimensione secondo cui i numeri sono pesanti, la velocità è la dimensione del movimento, e così via all’infinito. Poiché la stessa divisione in più parti uguali, o che sia reale, o che sia soltanto mentale, è propriamente la dimensione secondo la quale numeriamo i corpi; e in quel modo che costituisce il numero, si dice propriamente che è una forma di dimensioni, quantunque ci sia qualche diversità nel significato della parola. Se infatti consideriamo le parti in ordine al tutto, allora diciamo di numerare; se al contrario riguardiamo il tutto come diviso in parti, lo misuriamo.

La principale caratteristica del materialismo logico è infatti che il concetto di un qualsiasi ente appare dato solo in quanto dato come sintesi. Il compito della conoscenza è quello di ricostruire la struttura dell’ente dato nel concetto, attraverso la sua correlazione con altri; ogni analisi di un concetto è la sintesi di un nuovo concetto, la ricostruzione di un ulteriore dato correlato al primo in forma necessaria. In altre parole, la conoscenza è un far valere la legge dell’oggetto nel processo di pensiero.

Per la formulazione degli intervalli valgono le seguenti relazioni

Formulazione intervalli.jpg

Per la separazione lungo la linea degli eventi si avrà

Per la separazione lungo la linea degli eventi valgono.jpg

Il nostro modello può in un certo senso considerarsi ancora in formazione e non ha nessun legame con la statistica classica. Certamente le sue implicazioni sono ancora oggetto di molte controversie ed è indubbio che il modo in cui essa è formulata potrebbe venire modificata in modo da eliminare tali difficoltà di interpretazione.

Palermo ambata
34

Saluti...
 
Ultima modifica:
L’uso della parola scoperta in sé va deprecato. Infatti scoprire significa diventare consapevoli di una cosa che già esiste; è collegato alla verifica, la quale non ha più il carattere della scoperta ma, in ultima analisi, riguarda i mezzi che portano ad essa. La scoperta, insomma, non è un atto creativo. Quell’aspetto del sapere non ancora messo a nudo dà al ricercatore una sensazione simile a quella provata dal bambino, quando cerca di fare propria la maestria con la quale gli adulti manipolano le cose. L’animo con il quale un uomo lavora in questo campo somiglia a quello delle persone religiose o innamorate; la ricerca quotidiana non nasce da un’intenzione o da un programma, ma dritto dal cuore

L’unica domanda che ci si può porre è perciò la seguente: il nostro modello fornisce una rappresentazione degli eventi osservati più armoniosa e adeguata di quella offerta da ogni altra teoria che riguarda gli stessi fenomeni, oppure no? Purtroppo questo nostro modello incontrando anche grandissimo favore presso i cultori dell’innovazione, non possono assolutamente essere prese sul serio dall’individuo che si attiene ai fatti, che si fa vanto di credere solo in ciò che vede e respinge le ipotesi che gli sembrano in contraddizione con la sua esperienza personale. Naturalmente ogni nuovo adepto della statistica moderna, che entra in questa scienza con fresco entusiasmo, cerca di essere il fortunato che supererà tutti i predecessori. Ed è giusto che ciascuno faccia ex novo questo tentativo; infatti, per i termini in cui la questione si poneva fino ad oggi, solo dall’infruttuosità dei propri tentativi ci si poteva convincere della impossibilità della dimostrazione.

La più grande difficoltà in queste ricerche consisteva e consiste nel fatto che nei processi logici molto facilmente si mescolano con l’aria di essere delle necessità del pensiero risultati dell’esperienza quotidiana, finchè l’unico metodo in statistica è quello della intuizione costruttiva. Avanzo qui queste considerazioni essenzialmente per rendere chiaro contro quali difficoltà urtiamo usando il metodo intuitivo. L’intero processo del calcolo algebrico è un’operazione puramente logica, e non può introdurre alcuna relazione fra grandezze a cui è applicato, che non sia già contenuta nelle equazioni iniziali. D’altra parte la storia del progresso in questo ambito dimostra come siano indigeste le nuove idee all’uomo comune, privo di immaginazione, di una certa epoca, ma come poi le idee che hanno superato la prova del tempo vengano assimilate facilmente dall’uomo comune, privo di immaginazione delle epoche successive.

Quali sono le innovazioni che, nello sviluppo post-moderno dei fondamenti della statistica, hanno reso possibile superare il concetto di sistema classico? Innanzitutto, l’introduzione del concetto di separazione tra eventi numerici. Almeno per quel che siamo oggi in grado di giudicare, la teoria della separazione può essere concepita solo come teoria di misurazione.

Questo sviluppo, appena schematizzato, delle teorie matematiche essenziali per la formulazione della separazione lungo una linea degli eventi ha apportato dapprima a considerare la metrica dei corpi numerici come il concetto fondamentale sul quale si basa il modello. Partendo da questo concetto, presenteremo in successione la teoria, evitando di trattare argomenti che non sono necessari al nostro scopo.

Per dimensioni non intendiamo altro che la misura e la norma secondo cui un corpo numerico è considerato misurabile: in maniera che non soltanto la lunghezza sono dimensioni del corpo, ma anche la dimensione secondo cui i numeri sono pesanti, la velocità è la dimensione del movimento, e così via all’infinito. Poiché la stessa divisione in più parti uguali, o che sia reale, o che sia soltanto mentale, è propriamente la dimensione secondo la quale numeriamo i corpi; e in quel modo che costituisce il numero, si dice propriamente che è una forma di dimensioni, quantunque ci sia qualche diversità nel significato della parola. Se infatti consideriamo le parti in ordine al tutto, allora diciamo di numerare; se al contrario riguardiamo il tutto come diviso in parti, lo misuriamo.

La principale caratteristica del materialismo logico è infatti che il concetto di un qualsiasi ente appare dato solo in quanto dato come sintesi. Il compito della conoscenza è quello di ricostruire la struttura dell’ente dato nel concetto, attraverso la sua correlazione con altri; ogni analisi di un concetto è la sintesi di un nuovo concetto, la ricostruzione di un ulteriore dato correlato al primo in forma necessaria. In altre parole, la conoscenza è un far valere la legge dell’oggetto nel processo di pensiero.

Per la formulazione degli intervalli valgono le seguenti relazioni

Vedi l'allegato 2201502

Per la separazione lungo la linea degli eventi si avrà

Vedi l'allegato 2201503

Il nostro modello può in un certo senso considerarsi ancora in formazione e non ha nessun legame con la statistica classica. Certamente le sue implicazioni sono ancora oggetto di molte controversie ed è indubbio che il modo in cui essa è formulata potrebbe venire modificata in modo da eliminare tali difficoltà di interpretazione.

Palermo ambata
34

Saluti...

Sappiamo pochissimo, eppure è sbalorditivo quanto sappiamo, e ancor più sbalorditivo quanta potenza ci dia quel poco.

Con l'estrazione del 14-07-2020, Palermo ambata 34.

Palermo 34.jpg
 

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