Sappiamo che ad ogni estrazione, c'è una data indicatrice del tempo, escono 5 numeri per ruota, e che il ciclo naturale di ogni numero è 18, significherebbe che tra ogni singola estrazione teoricamente dovrebbero uscire nei tempi da 1/18 tutti i 90 numeri nell'ordine 1,2,3,4,5, sino ad arrivare 88,89,90, ma sappiamo a priore che i numeri non escono secondo l’ordine naturale, quindi alcuni escono con una frequenza maggiore, mentre altri escono con una frequenza minore.
Ma attenzione questo termine si può più propriamente sostituire con quello di ritardo naturale. Il criterio generale è quello che il ritardo naturale di una combinazione è uguale all’inverso della sua probabilità di estrazione.
La probabilità favorevole dell’estratto è:
1/18 = 0,0555555
quindi il ritardo naturale è:
1/0,0555555 = 18
1/0,0555555 =18 costituisce il ritardo naturale di una combinazione, e non la frequenza naturale che ha significato opposto. Se questa importanza non è compresa da molti, è perché non molti vi hanno riflettuto a sufficienza.
Si crede che per avere maggiori possibilità di realizzare un pronostico basti sapere attraverso l’indagine statistica che quel numero o quella formazione abbia varcato di tanto la soglia del limite del ritardo e di avere anche raggiunto un interessante scompenso, ma non è sempre così perché non bastano i soli due elementi di ritardo e scompenso.
Per dare un’idea di tutto ciò, descriviamo il modello che rappresenta lo scompenso della componente del momento totale della quantità di moto di un corpo numerico.
Ogni singola estrazione è indipendente, ma dettata da uno spazio tempo (date) per cui se ad ogni estrazione escono 5 numeri e volessimo fare un confronto tra i numeri che escono in 18 estrazioni per confrontare le frequenze, la soluzione da noi acquisita è questa sottostante
Con i novanta corpi numerici, si formano 117.480 terzine a ruota, mentre se estendessimo la nostra indagine sulle dieci ruote, queste diventerebbero 117.480 x 10 = 1.174.800. Riflettiamo per un momento e proviamo a ritornare indietro nel tempo, dal punto iniziale. Sappiamo che lo scorrere del tempo intercambia il passato con il futuro. Se le leggi della fisica non fanno distinzione tra futuro e passato, il disordine aumenterebbe nello stesso ordine (dallo stato iniziale allo stato finale). Ma l’equazione di Boltzmann indica il contrario, dice che dietro le leggi della fisica deve esserci un’altra spiegazione. Ora la spaventosa verità è chiara: significa che più ci si allontana dal passato più aumenta lo stato disordinato. Tutto questo ci fa capire che servono meno informazioni per descrivere uno stato ordinato, mentre ne servono molte di più per descrivere uno stato disordinato.
In 1620 estrazioni il ciclo naturale, di un corpo numerico composto da una terna, è 270, mentre la probabilità favorevole è 3/18 = 0,1666666.
Se si considera di misurare tutto lo spazio a un sistema di riferimento, è impossibile trovare un punto di riferimento che permetta di distinguere la preferenza da uno all'altro. Si può scegliere di misurare i suoi assi di moto nelle sue immediate vicinanze, così ogni effetto del disordine viene regredito e di conseguenza in tale spazio limitato, seppure non al di fuori di esso, si applichino i principi della separazione. Questa conclusione è della massima importanza, perché ci consente di usare entro i limiti i risultati stabiliti per lo spazio-tempo non soggetto a forti influenze da parte dell’entropia. Così, mentre la piena potenzialità degli stati possibili di entropia massima conservi una caratteristica completa, quella che osserviamo noi (spazio minimo) sembra romperla.
Per comprendere la portata di questo principio, consideriamo tutti i corpi numerici che formano le 117.480 terzine costretti a muoversi su una linea a velocità costante. Di conseguenza, con il punto di accelerazione costante, è possibile trovare un punto di riferimento che permetta di distinguere la preferenza da uno all'altro. Si può scegliere di misurare i suoi assi di moto nelle sue immediate vicinanze, così ogni effetto della misura viene regredito e di conseguenza in tale spazio limitato, seppure non al di fuori di esso, si applichino i principi della separazione.
Perciò noi diciamo che possiamo venire a conoscenza di quei corpi numerici che si muovano con velocità minore a quella della velocità costante,
e in tutti i nostri risultati la scelta del corpo numerico in assoluto ricade sull’asse di direzione che produce meno velocità .
Per fare capire ora come si possa spiegare il moto di sistemi che ci sembrano soggetti a forze esterne considererò un esempio semplice, quello del solo regolatore di intervalli temporali 270.
Questo ben noto regolatore di intervalli temporali 270 non articolato ai rispettivi intervalli spaziali e restanti intervalli temporali fissa un solo anello, che non può scorrere lungo i due assi.Per cui il solo asse genera tutte le 117.480 terne del valore 270, mentre se includiamo gli intervalli spaziali e gli intervalli temporali, tutto il dispositivo è animato da un rapido movimento intorno ai due assi. Le due forze tendono a diminuire le terne e di conseguenza a sollevare il corpo/i di minore moto. Questo corpo/i di minore moto è quindi sottoposto a una trazione che è tanto maggiore quanto più rapida è il suo arresto.
Perciò noi diciamo che possiamo venire a conoscenza di quei corpi numerici che si muovano con velocità minore a quella della velocità costante,
e in tutti i nostri risultati la scelta del corpo numerico in assoluto ricade sull’asse di direzione che produce meno velocità . Le equazioni semplificate ci dicono quali di questi possibili fenomeni si verifichino realmente; ma è utile sistematizzare gli effetti generali della velocità e sviluppare modelli teorici per trattarli. L'idea è quella di distinguere in anticipo fra ciò che ci si deve attendere e ciò che è sorprendente.
Su tutte le possibili terne 117.480 che si generano con tutti i 90 corpi numerici, il modello ne ha messo in evidenza solo 8 che si muovevano con velocità minore.
Lascio a voi il compito dei riscontri a ruota secca.
Saluti….