Rosanna
Super Member >PLATINUM<
ora prima domanda di teoria un premio a chi risponde , in un semplice script come si chiama la procedura chiamante ?
;-)
la tua domanda “ mi “suona” alla pari di : "in una semplice festa tra amici, come si chiama Luigi?"
(…tu non hai necessità di chiamarti; che ti chiami Luigi già è noto; come si faccia a chiamarti.. è scontato… ).
Consapevolissima che sono maggiori le cose che non so di quelle che conosco, e di quelle poche note certamente ho una conoscenza superficiale o parziale, nonché del fatto che non ho per ovvi motivi la tua appropriatezza di linguaggio, non riesco a capire se la tua è una domanda tranello (come alcuni tipici paradossi) o se invece (visto che l’hai contestualizzata … in un semplice script… ) è mirata a focalizzare l’attenzione su un particolare che abbiamo sotto il naso e che ci sfugge…
Non lo so…
SE ti riferisci alla procedura chiamante “Call” discussa nei precedenti post, vale quanto espresso nella analogia “Luigi”, se invece intendi altro (banalmente “procedura chiamante” potrebbe essere qualcosa che io non conosco o avere un significato più esteso di quello che credo) non so proprio cosa dire…
A costo di vincere il mongolino d’or dublé )) chiedo lumi su questa tua… perché la curiosità è troppa…
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Circa le VARIABILI
‘1) Volevo chiederti cosa ne pensi delle variabili “riutilizzate” più volte dentro uno script in blocchi ovviamente chiusi… Il motivo del riutilizzo nel mio caso era solo quello di evitare una lunga sfilza di variabili per gestire blocchi semplici, chiusi e compatti… (esempio sequenze di piccoli cicli for… next – cicli chiusi ) in un listato piuttosto lungo.
E’ cosa da evitare? E’ una brutta abitudine? Cosa consigli?
2) puoi aggiungere qualche nota sul nome di variabili, vettori, matrici?
Ho letto in qualche post di Joe che tu consigli di iniziare con una lettera che identifica il tipo di variabili, vettori….
Esempio
aNumeri dove a sta per array
ho visto nella terza lezione che hai usato
sParteVera,sParteFalsa,sTestoDaScrivere dove s credo stia per stringa… (?) e il resto del nome non è scelto a caso, ma “ricorda” a colpo d’occhio il contenuto della variabile.
Una metodologia che io non ho mai usato ma che sicuramente facilita la rilettura del codice anche e soprattutto a distanza di tempo.
3) la butto lì… penso che alcune immagini gioverebbero i nuovi utenti. Riprendendo gli esempi da te usati, un contenitore… per la variabile, una fila di cassetti.. per l’array, una cassettiera… per la matrice bidimensionale.
A volte una immagine aiuta a focalizzare-visualizzare un concetto più di tante parole…ed incentiva la lettura del manuale. Non so se siete d’accordo.
Luigi, grazie di cuore perchè le guide che stai scrivendo sono di una chiarezza ed utilità straordinarie.