Novità

Frate Indovino

Martedì 16 Novembre

S. Geltrude Magna vergine
S. Margherita regina

SANTA GERTRUDE LA GRANDE vergine
Gertrude nacque nella Turingia, in Germania, nel 1256, e fu cresciuta nel Monastero di Helfa, in Sassonia. Questo monastero era un centro vivo di vita culturale e spirituale e Gertrude ne fu affascinata. Studiò molto le lettere, la filosofia, l’arte della miniatura, il canto, divenendo una ragazza particolarmente istruita per l’epoca. Ma, tutto ciò non l’appagava e una crisi spirituale l’assalì. Nella sua vita mancava qualcosa di essenziale. Leggeva, pregava, meditava, ma si sentiva sempre più sola. Anche l’affetto delle sorelle non le bastava. Stava sperimentando “il silenzio di Dio”, Dio non le rispondeva e senza di Lui non trovava più il senso della vita. Un giorno, Dio ruppe il suo silenzio: Gertrude era nel dormitorio e le apparve, all’improvviso, un bellissimo giovinetto che le prese la mano e le promise di liberarla dalla sua angoscia. La sua anima fu colma di fede, di carità, di speranza. Gesù venendo ad amarla l’aveva resa capace di amare e mai più sarebbe stata sola. Grazie ai suoi carismi, si diffuse la sua fama e in molti venivano a trovarla per ricevere i suoi consigli e la sua guida. Il carisma della facilità di parola le consentivano di raggiungere la profondità dei cuori. Dopo l’incontro con Gesù, la sua vita fu tutta attraversata dal desiderio di raggiugerlo e per meritare il suo amore, praticò una carità sconfinata. Gertrude si prodigò per rivelare a tutti gli uomini il grande mistero dell’amore di Dio e per diffondere il culto del Sacro Cuore.
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Mercoledì 17 Novembre

S. Elisabetta d’Ungheria vedova
S. Alfio martire

SANTA ELISABETTA D’UNGHERIA vedova
Elisabetta, figlia del re Andrea II d’Ungheria, nacque nel 1207. Giovanissima, andò sposa a Luigi IV di Turingia. Con il marito si instaurò un legame profondo di stima, di affetto e di amicizia, che si manifestò in lei in forma di tenero sentimento di sposa. Elisabetta sviluppò, anche, una intensa spiritualità nel rispetto della volontà di Dio. Infatti, insieme al suo sposo, non teneva in alcun conto le ricchezze e le vanità del mondo: era un’anima di pietà e di carità. L’incontro con alcuni frati minori giunti in Germania a portare il messaggio di san Francesco, diedero una impronta nuova al suo stile di vita, che cominciò a permearsi della spiritualità francescana. Ebbe tre figli. A venti anni era già vedova, ma non volle risposarsi tale fu il dolore per la perdita del marito. Quel Dio che amava in lui, amava nei poveri, a cui si dedicò, donando loro quanto avevano bisogno. Si occupò dei malati senza risparmiarsi. Diede ciò che possedeva, vestì come le Terziarie francescane e arrivò ad elemosinare, sulle orme di san Francesco. I parenti, disdegnando il suo comportamento, le tolsero i figli. Povera tra i poveri, che assisteva prodigandosi nei servizi più umili, morì giovanissima con una grande gioia nel cuore.FB_IMG_1637143109494.jpg
 
Giovedì 18 Novembre

Dedicazione delle Basiliche dei Ss. Pietro e Paolo apostoli

“È giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità” (Gv 4,24). Sono le parole di Gesù alla Samaritana. La festa della Dedicazione di oggi ricorda il dovere e il diritto della Chiesa, gruppo di persone, di pregare e, quindi del bisogno di luoghi in cui riunirsi per proclamare la Parola di Dio e rinnovare il sacrificio di morte e risurrezione di Cristo. Inoltre, la memoria della Dedicazione delle Basiliche dei SS. Pietro e Paolo apostoli è per riflettere sulla figura e sull’opera dei due santi. Alla fine della loro vita, san Pietro e san Paolo scrissero su quanto il Signore aveva operato per mezzo di loro.
San Pietro scrisse: "Credo giusto, finché sono in questa tenda del corpo, di tenervi desti con le mie esortazioni, sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo. E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose. Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza... “ (2Pt 1,13-18).
San Paolo riferiva a Timoteo: “Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia, chiamandomi al ministero... così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù... Appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna" (2Tm 1,12-16).FB_IMG_1637224163920.jpg
 
Domenica 21 Novembre

34ª p.a. CRISTO RE
Presentazione Beata Vergine Maria al Tempio

NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RE DELL’UNIVERSO
L’ultima domenica dell’anno liturgico è dedicata alla solennità di Gesù Cristo Re dell’universo. La regalità del Figlio è regalità di amore e servizio, di donazione e misericordia. Un Re venuto per servire e non per essere servito, che si toglie le vesti e lava i piedi ai suoi discepoli. Un Re che entra in Gerusalemme in groppa a un asinello dato in prestito. Un Re che ha come trono la croce. Una regalità diversa da quella che l’uomo ha mai potuto immaginare. Ma, quando il Figlio dell’uomo tornerà sulla terra, ci chiederà quanto abbiamo amato! Elemento discriminante sarà la forma concreta in cui abbiamo amato: ci siamo presi cura di chi ci ha messo vicino? Dare da bere e da mangiare, visitare, curare, ospitare, vestire… Questi sono i gesti dell’amore! Cristo è venuto a portarci un regno di amore, che troverà la sua pienezza nell’eternità e noi dobbiamo tutti aspirarvi.FB_IMG_1637486827642.jpg
 
Lunedì 22 Novembre

S. Cecilia vergine martire
Ss. Filemone e Affia martiri

SANTA CECILIA vergine martire
Cecilia era figlia dei patrizi Cecili, cristiani, e fidanzata a Valeriano, pagano. Durante il matrimonio, la donna riferì al marito di aver offerto a Dio la sua verginità e che questa era protetta da un angelo. Valeriano fu incuriosito e chiese di saperne di più. Incontrò papa Urbano che lo istruì e lo battezzò. Tornato a casa, vide realmente accanto alla moglie un angelo. Valeriano chiese il dono della fede e del battesimo anche per il fratello Tiburzio e il suo desiderio venne soddisfatto. In quel tempo, a Roma, c’era l’ordine di non sotterrare i corpi dei cristiani martirizzati, ma i tre giovani li raccoglievano per dargli una degna sepoltura. I due uomini furono arrestati e uccisi. Cecilia, invece, fu arrestata più tardi e condannata al martirio da cui ne uscì indenne. Fu, in un secondo momento, condannata alla decapitazione, ma dopo aver ricevuto tre colpi di spada, il capo non si staccò. Sopravvisse tre giorni. Sembra che Cecilia, mentre ascoltava l’organo suonare, nel suo cuore, cantasse solo per il Signore. Per questo, è protettrice dei musicisti, per i quali allo stesso modo, dar lode a Dio, datore di tutte le grazie, dovrebbe essere al di sopra di ogni cosa.FB_IMG_1637565413058.jpg
 
Martedì 23 Novembre

S. Clemente I papa martire
S. Lucrezia martire

SAN CLEMENTE I papa
Non si conosce l’origine di Clemente, se fosse israelita, romano o appartenesse ai gentili. Ciò che è certo della sua vita è che fu il quarto papa a salire sulla Cattedra di Pietro. Aveva una cultura classica e conosceva in profondità i testi biblici e ha avuto un posto importante nella Chiesa, che lo riconosce come uno dei “Padri apostolici”. Infatti, egli scrisse un documento importante alla comunità di Corinto, dove i pastori erano in discordia. Il valore di questa Lettera, la prima dopo quelle degli Apostoli, sta nel fatto che il Vescovo di una città interviene nei fatti della Chiesa di un’altra città. È il Vescovo di Roma a farlo, successore di Pietro e quindi vicario di Cristo, e che conferma, in questo modo, il suo primato sugli altri vescovi. Clemente scrisse la Lettera, detta “Prima Clementis”, come voce della Chiesa di Roma. In essa parla dell’origine divina dell’autorità ecclesiastica e delle norme per la successione apostolica; inoltre, afferma che l’intera comunità cristiana debba essere modello di fraternità. Clemente si esprime con saggezza, con fare paterno, con grande responsabilità e usa indulgenza nei rimproveri. Nemmeno condanna i persecutori dei cristiani, riconoscendo che il popolo è soggetto ai governanti, ma semplicemente si affida alla Volontà di Dio.FB_IMG_1637650620092.jpg
 
Mercoledì 24 Novembre

Ss. Andrea Dung Lac e C. martiri
S. Firmina martire

ANDREA DUNG-LAC E COMPAGNI martiri
Andrea Dung-Lac, sacerdote vietnamita, un giorno, stava attraversando il fiume in barca quando fu catturato dal segretario del prefetto. Fu sottoposto a lunghi e snervanti interrogatori, in cui fu invitato più volte ad apostatare e a calpestare la croce. Egli restò fermo nella sua fede e, nel 1839, fu decapitato.
In questo stesso giorno vengono venerati centodiciassette martiri uccisi nel Tonchino, nell’Annam e nella Cocincina, una schiera di martiri di diversa nazionalità e condizione sociale. Tra di essi vi sono vescovi, sacerdoti, e una moltitudine di fedeli laici, mamme e padri di famiglia, soldati, contadini, artigiani, pescatori. Costoro hanno preferito l’esilio, il carcere, le torture e ogni tipo di sofferenza piuttosto che calpestare la croce e abiurare la propria fede. Hanno così fatto rifulgere la Gloria del Signore.FB_IMG_1637738615811.jpg
 
Giovedì 25 Novembre

S. Caterina d’Alessandria vergine martire
S. Maurino martire

SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA vergine martire
Caterina, di stirpe regale, nacque ad Alessandria. Nel 305 vi giunse Massimino Daia, nuovo governatore, il quale, in occasione di grandiosi feste, obbligò a sacrificare animali alle divinità pagane. Ma, Caterina si presentò a lui per sostenere i cristiani e, addirittura, lo esortò a riconoscere il vero Dio. Le si ordinò di abiurare, ma ella convertì i sapienti che erano stati convocati per confonderla. Imprigionata, fu nutrita da una colomba e visitata da Gesù che la fece sua sposa mistica, infilandole l’anello al dito. Convertì l’imperatrice e i soldati. Quando fu sottoposta al martirio della ruota appuntita, questa si spezzò uccidendo i carnefici. Fu, allora portata fuori città e decapitata. Dal collo ne uscì latte e il suo corpo fu subito portato dagli angeli sul Monte Sinai, dove è custodito nell’antico monastero.FB_IMG_1637828167780.jpg
 
Sabato 27 Novembre

S. Valeriano vescovo
S. Virgilio vescovo
S. Laverio martire

LA BEATA VERGINE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Vi è a Parigi, in Rue du Bac, nel cuore della città, un Santuario. Entrandovi, si arriva alla Cappella della Medaglia Miracolosa, immersa in un clima di assoluto silenzio, di grande fervore e raccoglimento. In questo luogo, la Madonna apparve a una giovane novizia delle Figlie della Carità, Caterina Labouré, a cui affidò la realizzazione di una medaglia “Miracolosa” che, da quel momento ha dispensato innumerevoli grazie e prodigi. Il 27 novembre 1830, alle 17.30, Caterina ebbe una visione: vide due quadri. Nel primo, la Santa Vergine era in piedi sul globo terrestre, mentre teneva tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciavano un serpente. Nel secondo, dalle sue mani aperte uscivano raggi di uno splendore abbagliante. Caterina udì una voce: “Questi raggi sono il simbolo delle grazie che Maria ottiene per gli uomini”. Poi, Caterina vide comparire questa invocazione, in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Subito l’ovale della medaglia si girò e Caterina vide il rovescio con la M di Maria e due cuori, uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada. Caterina udì queste parole: “Fai coniare una medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”. Caterina riferì la richiesta della Madonna, ma non fu ascoltata. Quando, più tardi, scoppiò una terribile epidemia di colera, le Figlie della Carità distribuirono le prime medaglie e le guarigioni si moltiplicarono, insieme alle protezioni prodigiose e alle conversioni spirituali. Il popolo di Parigi cominciò a chiamare la Medaglia “miracolosa”. Questo piccolo oggetto sacro era diventato uno dei più grandi segni della fede, degli ultimi tempi.FB_IMG_1638008205439.jpg
 
Domenica 28 Novembre

1ª Domenica di Avvento
S. GIACOMO della Marca francescano
S. Teodora badessa

SAN GIACOMO DELLA MARCA sacerdote frati minori
Giacomo nacque nel 1394, a Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno, da qui il nome della Marca. Seguì la Regola dell’Osservanza e a soli 22 anni, a Santa Maria degli Angeli, vestì il saio francescano, che ricevette dal suo padre spirituale san Bernardino da Siena. Era un bravo predicatore e girò l’Italia, parlando della Passione, del Nome di Gesù e dell’Immacolata Concezione, temi già cari al suo maestro. Ebbe poi l’incarico dal papa di predicare contro gli eretici: cominciarono così i suoi viaggi in Dalmazia, Bosnia, Ungheria, Austria. Nelle sue prediche combatté molto il peccato di avarizia, e soprattutto quello dell'usura. L’usura, piaga di quei tempi, concentrava ricchezze nelle mani di pochi, mentre le classi più povere erano costrette a chiedere prestiti, concessi da usurai. Per combattere l’usura, Giacomo della Marca ideò i Monti di Pietà, dove i miseri potevano impegnare le proprie cose, non più a un tasso eccessivo, ma con un interesse minimo. Condusse una vita di estrema penitenza: faceva sette quaresime all’anno; negli altri giorni si nutriva di una scodella di fave cotte nell’acqua. Colto da terribili coliche, magro e distrutto dal suo peregrinare, temeva che il dolore fisico lo distraesse dalla preghiera, nelle ultime ore della sua vita. Ai confratelli chiese perdono per il cattivo esempio che aveva dato. Morì a Napoli, nel 1476. La fama dei miracoli e delle sue virtù era ben nota.FB_IMG_1638091536109.jpg
 
Lunedì 29 Novembre

Tutti i Santi Francescani
S. Filomeno martire

TUTTI I SANTI FRANCESCANI
La straordinaria testimonianza di Francesco con la sua vita, ha spinto molti tra uomini e donne a seguire le orme di Cristo, formando così la famiglia serafica, un vero “focolare di santità”. Alla grande famiglia francescana si sono uniti sacerdoti, religiosi e laici (del primo, secondo e terzo Ordine), uomini e donne assurti alla gloria degli altari: sono persone semplici e illetterate, teologi, scienziati, re, regine, nobili, popolani, figli di contadini e di operai. Essi sono celebrati insieme il 29 novembre, perché in questo giorno del 1223 Onorio III approvò con una bolla la Regola di Francesco. Essi hanno professato ogni giorno questa Regola di vita ed è così che sono diventati santi. Bonaventura afferma che Francesco propose: “La Regola dei Frati Minori consiste nel mettere in pratica il Santo Vangelo di Gesù Cristo, vivendo nell’obbedienza, nella povertà e nella castità” (Regola bollata, cap. I). Tommaso da Celano narra nel Memoriale che Francesco voleva che la sua famiglia religiosa fosse ugualmente aperta ai poveri e illetterati, e non soltanto ai ricchi e sapienti. “Presso Dio – diceva – non vi è preferenza di persone, e lo Spirito Santo, ministro generale dell’Ordine, si posa egualmente sul povero ed il semplice” (FF 779). Lo Spirito Santo, il vero Ministro generale della famiglia francescana, insegna, predilige indistintamente tutti, perché non sceglie secondo categorie umane, ma si posa soprattutto su coloro che amano Dio con cuore indiviso.FB_IMG_1638176632129.jpg
 
Martedì 30 Novembre

S. Andrea apostolo
S. Galgano Guidotti eremita
B. Federico

SANT’ANDREA apostolo
Andrea il pescatore, nacque a Bethsaida di Galilea, era il fratello di Simon Pietro, colui che ricevette per primo l’invito di Gesù. Il pescatore era tra coloro che ascoltavano Giovanni il Battista, quando passò di lì Gesù e insieme ad un amico lo seguirono e si fermarono con Lui tutto il giorno. In seguito, Andrea corse a raccontare al fratello di aver trovato il Messia e ve lo condusse. Fu dunque, Andrea a portare Simone da Gesù, eppure Gesù scelse Simone come suo vicario e pastore del suo gregge. Andrea rimarrà nell’ombra del fratello, sempre fedele, silenzioso e operoso. Poi venne la chiamata: i due fratelli attendevano al loro lavoro di pescatori sul “mare di Galilea” quando arrivò Gesù e gli disse: "Seguitemi, vi farò pescatori di uomini" (Matteo 4, 18). Essi lasciarono le reti e si misero alla sua sequela. Forse, come il fratello si spinse in Asia Minore per l’opera evangelizzatrice, ma a Patrasso trovò la morte. Si narra che avesse chiesto di essere legato a una croce a forma di X, che ricorda l’iniziale greca del nome di Cristo.FB_IMG_1638263361741.jpg
 
Giovedì 2 Dicembre

S. Bibiana martire
B. Mariangela Astorch badessa francescana
S. Silverio papa martire

SANTA BIBIANA martire
Bibiana nacque all’incirca nel 347, figlia di Flaviano, prefetto di Roma e della nobile Dafrosa e crebbe con la sorella Demetria nella fede cristiana. Il padre fu deposto dal pagano Aproniano, che diede inizio alle persecuzioni. Flaviano si impegnò nella cura dei bisognosi, dei perseguitati e nella sepoltura dei martiri. Scoperto, non abiurò e fu condannato a essere schiavo, ma perse la vita. Private dei loro beni, le tre donne condussero una vita di intensa preghiera, pronte a sopportare la persecuzione contro i cristiani. Esse rifiutarono di sacrificare agli dei e vennero rinchiuse nella loro casa senza acqua e viveri, ma non persero la salute. La madre Dafrosa fu la prima a essere decapitata per un altro rifiuto a sacrificare agli dei, mentre le due sorelle vennero chiuse nella casa paterna. Quando per l’ennesima volta si chiese loro di offrire agli idoli, Demetria, cominciò a cantare le glorie di Dio: era a tal punto rapita in un’estasi di felicità, forte era il desiderio di unirsi allo Sposo Celeste, che si inginocchiò e morì tra le braccia della sorella. Aproniano ne rimase turbato e affidò Bibiana a una matrona, perché la corrompesse. Inutili furono i tentativi, così fu condannata alla flagellazione e il suo corpo esposto in città. Ma lo Sposo Celeste non permise che quel corpo venisse profanato. Così, un presbitero lo raccolse e lo seppellì insieme ai corpi della madre e della sorella.FB_IMG_1638440603692.jpg
 
Venerdì 3 Dicembre

S. Francesco Saverio sacerdote
S. Sofonia

SAN FRANCESCO SAVERIO sacerdote
Francesco Xavier, in italiano Saverio, nacque nel 1506, in Navarra (Spagna), nel castello di famiglia. Studiò a Parigi, dove conobbe e frequentò Ignazio di Loyola. Con questi e altri compagni, fece voto di farsi pellegrino in Terra Santa, di vivere vita apostolica e di castità. Fu ordinato sacerdote nel 1537 e, stabilitosi a Roma, contribuì alla fondazione della Compagnia di Gesù. Ignazio lo inviò missionario nelle Indie. Evangelizzò le Indie e il Giappone, battezzò e si dedicò ai coloni, ai fanciulli, agli schiavi, ai lebbrosi, all’istruzione degli indigeni. Morì nel 1552 durante il viaggio verso la Cina, assistito da Antonio, un cristiano cinese.FB_IMG_1638538463917.jpg
 
Sabato 4 Dicembre

S. Barbara vergine martire
S. Giovanni Damasceno dottore

SANTA BARBARA vergine martire
Barbara nacque a Nicomedia, nel 273; era una ragazza riservata e fu obbligata dal padre Dioscuro a entrare in una torre, che aveva fatto apposta costruire per lei. La bellissima Barbara era richiesta in sposa da molti pretendenti e il padre intendeva custodirla, ma ella non voleva sposarsi, perché desiderava consacrarsi a Dio. Il padre, pagano, appena scoprì l’intenzione della figlia, pensò di ucciderla, ma lei riuscì a scappare e a rifugiarsi in un bosco. Fu ritrovata e condotta davanti al prefetto Marciano. Sottoposta a processo, venne condannata a crudeli torture che la lasciavano sempre miracolosamente indenne. Alla fine, fu decapitata dal suo stesso padre, il quale, nello stesso istante in cui colpì la fanciulla, fu incenerito da un fulmine scoccato dal cielo. Barbara è stata una delle sante più popolari nel Medioevo.FB_IMG_1638602691993.jpg
 
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Sabato 4 Dicembre

S. Barbara vergine martire
S. Giovanni Damasceno dottore

SANTA BARBARA vergine martire
Barbara nacque a Nicomedia, nel 273; era una ragazza riservata e fu obbligata dal padre Dioscuro a entrare in una torre, che aveva fatto apposta costruire per lei. La bellissima Barbara era richiesta in sposa da molti pretendenti e il padre intendeva custodirla, ma ella non voleva sposarsi, perché desiderava consacrarsi a Dio. Il padre, pagano, appena scoprì l’intenzione della figlia, pensò di ucciderla, ma lei riuscì a scappare e a rifugiarsi in un bosco. Fu ritrovata e condotta davanti al prefetto Marciano. Sottoposta a processo, venne condannata a crudeli torture che la lasciavano sempre miracolosamente indenne. Alla fine, fu decapitata dal suo stesso padre, il quale, nello stesso istante in cui colpì la fanciulla, fu incenerito da un fulmine scoccato dal cielo. Barbara è stata una delle sante più popolari nel Medioevo.Vedi l'allegato 2226170
S.Barbara è anche la protettrice del corpo degli artiglieri, corpo nel quale ho prestato "nel giurassico" il servizio militare. Mi ricordo che in questa giornata si poteva indossare il Kepi con tanto di coda, ero nel corpo degli artiglieri a cavallo allora di stanza a Milano. Pensa che ora questo corpo, guarda caso, è stato trasferito nella mia città Vercelli.
 

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