mihael
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Santa Barbara è una festa religiosa, ma non solo. È anche la patrona della Marina Militare italiana. È uno dei momenti più sentiti all'interno della forza armata, in cui si celebra una tradizione centenaria. È il giorno in cui ci si scambia gli auguri e, a bordo delle navi, gli equipaggi si scambiano goliardicamente anche i ruoli. Un rito che discende dai Saturnalia romani, che cadevano proprio attorno al 4 dicembre.
Un punto fermo per le celebrazioni per la Santa patrona è la messa solenne che si è svolta oggi nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma.
“Il giorno di Santa Barbara è sempre vissuto con particolare emozione dagli equipaggi che si stringono insieme a bordo delle navi e nelle destinazioni a terra come una grande famiglia – ha detto il Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, durante la celebrazione che quest'anno si è tenuta il 3 dicembre - Per me che sono stato imbarcato da giovane artigliere quasi quarant'anni fa sull'incrociatore Vittorio Veneto, è sempre vivo il ricordo delle rose rosse deposte di fronte all'effigie di Santa Barbara in ognuno dei depositi di munizioni". È proprio dalla nascita della polvere da sparo che Santa Barbara viene legata alla Marina Militare. È lei la patrona "di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa" e quindi la sua immagine è comparsa sulle navi da guerra, assieme ai depositi di munizioni.
Toccante l'omelia dell'ordinario militare per l'Italia, Monsignor Santo Marcianò, che ha celebrato la messa a cui hanno presenziato anche l'On. Gianluca Rizzo, presidente della commissione Difesa della Camera dei Deputati, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e altre cariche istituzionali e militari.
“La forza della Marina Militare italiana è questa – ha detto Monsignor Marcianò - non è una forza che si impone con gli armamenti, ma che costruisce giustizia, pace, solidarietà, fraternità, perché ascolta, perché difende, perché soccorre".
Un punto fermo per le celebrazioni per la Santa patrona è la messa solenne che si è svolta oggi nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma.
“Il giorno di Santa Barbara è sempre vissuto con particolare emozione dagli equipaggi che si stringono insieme a bordo delle navi e nelle destinazioni a terra come una grande famiglia – ha detto il Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, durante la celebrazione che quest'anno si è tenuta il 3 dicembre - Per me che sono stato imbarcato da giovane artigliere quasi quarant'anni fa sull'incrociatore Vittorio Veneto, è sempre vivo il ricordo delle rose rosse deposte di fronte all'effigie di Santa Barbara in ognuno dei depositi di munizioni". È proprio dalla nascita della polvere da sparo che Santa Barbara viene legata alla Marina Militare. È lei la patrona "di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa" e quindi la sua immagine è comparsa sulle navi da guerra, assieme ai depositi di munizioni.
Toccante l'omelia dell'ordinario militare per l'Italia, Monsignor Santo Marcianò, che ha celebrato la messa a cui hanno presenziato anche l'On. Gianluca Rizzo, presidente della commissione Difesa della Camera dei Deputati, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e altre cariche istituzionali e militari.
“La forza della Marina Militare italiana è questa – ha detto Monsignor Marcianò - non è una forza che si impone con gli armamenti, ma che costruisce giustizia, pace, solidarietà, fraternità, perché ascolta, perché difende, perché soccorre".