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TIMELINE SEQUENZA TEMPORALE

La teoria delle linee è strettamente connessa con la teoria dello spazio e del tempo. Inizierò quindi con una breve analisi dell’origine delle nostre idee sullo spazio e sul tempo, anche se mi rendo conto che, così facendo, mi addentro in un terreno controverso. Il nostro modello è il tentativo di coordinare le nostre esperienze e di organizzarle in un sistema logico. Ma in che modo le nostre abituali idee di spazio e di tempo sono legate al carattere delle nostre esperienze? Le esperienze individuali ci appaiono organizzate in modo tale che i singoli eventi che si è in grado di ricordare sembrano ordinate secondo il criterio del prima e del dopo. Naturalmente, è possibile associare agli eventi dei numeri, per esempio associare a un evento remoto un numero maggiore di quello associato a un evento recente. Per esempio, si può definire questa associazione mediante una funzione di misura, cioè confrontando l’ordine degli eventi fornito dalla misura con l’ordine della successione di altri eventi. Per misura intendiamo qualcosa che fornisce una serie di eventi misurabili, ma che ha anche altre proprietà di cui parleremo in seguito.

La sola giustificazione dei nostri concetti e dei nostri sistemi di concetti è il fatto che essi servono a rappresentare l’insieme delle nostre esperienze; Sono convinto che i filosofi hanno sempre avuto un effetto d’annoso sul progresso del pensiero innovativo poiché hanno sottratto molti concetti fondamentali al dominio dell’empirismo.

Veniamo adesso alle nostre concezioni sullo spazio numerico.

SPAZIO E TEMPO

Le linee possono ovviamente avere una forma qualsiasi; una volta precisato l'osservatore, la forma è un indice della storia del corpo numerico. Che cosa può significare il fatto che una linea di frequenza sia retta?

Scegliamo l'origine O in maniera che il corpo numerico sia presente in tale punto all'ora zero e sortisce in P,
punto di coordinate x₁ e y₁, t₁.

Si traccino il segmento PC, lungo t₁ unità, parallelamente all'asse dei tempi e il segmento PM perpendicolare a OX in modo che sia OM = x₁, MP = y₁.

I punti O e C rappresentano allora nello spazio tempo la frequenza e l'evento del corpo numerico, la cui linea di moto supporremo sia la retta OC. Sia K un punto qualsiasi di OC rappresentante un evento dell'evolversi del corpo numerico e siano x, y e t le sue coordinate; nella figura sottostante si ha ON = x, NQ = y OK = t.

Queste coordinate sono la misura degli intervalli spaziali e dell'intervallo temporale a partire dalla formulazione dei corpi di Milano.

Vedi l'allegato 2202881

Vedi l'allegato 2202882

Ciò significa che tanto gli intervalli temporali quanto quelli spaziali, misurati a partire dall'evento dell'evolversi del corpo numerico, aumentano uniformemente in ugual misura, e ne segue anche che la stessa separazione tra un evento aumenta uniformemente nella stessa misura.

Un esempio numerico può rendere più comprensibili questi concetti.

Supponiamo che lo sviluppo del moto del corpo numerico sia rappresentato dalla seguente tabella, in cui le unità di tempo e di spazio sono rispettivamente:

Vedi l'allegato 2202883

Vedi l'allegato 2202884

Si vede che nella tabella gli intervalli spaziali e temporali misurati a partire dall'inizio aumentano tutti uniformemente in egual misura.

Prendiamo per esempio, l'intervallo tra gli eventi D e E.

Vedi l'allegato 2202885

Vedi l'allegato 2202889
Considerati da un punto di vista logico, essi sono libere creazioni dell'intelletto umano, strumenti del pensiero, che debbono servire allo scopo di porre le esperienze in relazione l'una con l'altra, e di poterle quindi abbracciare meglio con lo sguardo. Il tentativo di rendersi conto delle fonti empiriche di questi concetti fondamentale deve mostrare in quale misura noi siamo effettivamente legati a questi innovativi concetti. In tal modo diventiamo coscienti della nostra libertà, libertà di cui, in caso di necessità, riesce sempre difficile fare un uso ragionevole.

Milano ambata principale
25
Per recupero secondarie
08-06
Per ambo e terno anche su tutte e Nazionale
25-08-06

Saluti...

In questo schema, ogni fenomeno fisico ( evento ) viene caratterizzato mediante variabili che individuamo il luogo ( spazio ) e l'istante ( tempo ) in cui esso avviene. Allo stesso modo, il tempo viene ridotto a un insieme di intervalli temporali, poichè l'istante in cui avvine l'evento viene determinarto attraverso la misura del ritardo tra l'evento stesso e un evento scelto come riferimento.

Con l'estrazione del 04-08-20, su Milano ambata 08.

Milano 8.jpg

Saluti...
 
beccata...<anche se solo di recupero....grazie mille...(y)(y)

pit62 noi consigliamo sempre di giocare con razionalità, significa cercare di dominare un fenomeno aleatorio con intelligenza, considerando il vincere al Lotto come un puro divertimento. Ciao pit62 buona giornata!
 
grazie,deve essere un divertimento,pero' anche se solo con 1 euro e' una piccola vincita ma una bella soddisfazione.......;)
 
IL PROGRESSO DELLA SCIENZA NUMERICA
Non si capisce mai davvero qualcosa fino a quando non si riesce a spiegarla alla prima persona che si incontra per strada. Quest’affermazione è probabilmente un tantino esagerata, ma chiarisce quale è il suo orientamento. Per trovare i casi più semplici, comincio intanto con cercare un’espressione per la varietà a estensione equidistante in ogni loro punto dal punto iniziale dell’elemento di linea, in altre parole una funzione continua della posizione, che permetta di distinguere tra loro quelle varietà. Questa funzione dovrà o crescere o decrescere in qualsiasi direzione ci si sposti dal punto iniziale; ammettiamo che aumenti in ogni direzione, che abbia cioè un minimo in quel punto.

A questo scopo immaginiamo di aver costruito il sistema di linee di minimo percorso che escono da un punto qualsivoglia. La posizione di un punto potrà allora venir determinata specificando la direzione iniziale della linea di minimo percorso su cui si trova, e la distanza, su tale linea, dal punto di origine; per cui essa potrà essere espressa per mezzo dei rapporti della quantità, cioè il rapporto al limite tra la quantità, nel punto di origine di questa linea di minimo percorso, e per mezzo di questa linea.

In questo schema, ogni fenomeno fisico (evento) viene caratterizzato mediante variabili che individuano il luogo (spazio) e l’istante (tempo) in cui esso avviene. Lo spazio viene così ridotto a un insieme infinito di terne di distanze da un punto O (origine) lungo una data direzione (misurabile con un regolo campione), in quanto il punto in cui si verifica un evento viene determinato rispetto a un sistema di riferimento arbitrario ( in genere una terna di assi cartesiani con origine in O). Allo stesso modo, il tempo viene ridotto a un insieme di intervalli temporali, poiché l’istante in cui avviene l’evento viene determinato attraverso la misura del ritardo tra l’evento stesso e un evento scelto come riferimento, il che si fa utilizzando (costante) e misurando quanti frazioni di misura intercorrono tra i due eventi (cioè un regolatore che serve a determinare la misura numerica in funzione al rapporto della costante).

SPAZIO E TEMPO

Le linee, sullo spazio, possono ovviamente avere una forma qualsiasi; una volta precisato l'osservatore, la forma è un indice della storia del corpo numerico. Che cosa può significare il fatto che una linea di frequenza sia retta?

Scegliamo l'origine O in maniera che il corpo numerico sia presente in tale punto all'ora zero e sortisce in P,
punto di coordinate x₁ e y₁, t₁. Si traccino il segmento PC, lungo t₁ unità, parallelamente all'asse dei tempi e il segmento PM = y₁. I punti O e C rappresentano allora nello spazio tempo la frequenza e l'evento del corpo numerico, la cui linea di moto supporremo sia la retta OC. Sia K un punto qualsiasi di OC rappresentante un evento dell'evolversi del corpo numerico e siano x, y e t le sue coordinate;

nella figura sottostante si ha ON = x, NQ = y OK = t

Immagine figura.jpg

Immagine figura 1.jpg

Ciò significa che tanto gli intervalli temporali quanto quelli spaziali, misurati a partire dall'evento dell'evolversi del corpo numerico, aumentano uniformemente in ugual misura, e ne segue anche che la stessa separazione tra un evento aumenta uniformemente nella stessa misura.

Un esempio numerico può rendere più comprensibili questi concetti.

Supponiamo che lo sviluppo del moto del corpo numerico sia rappresentato dalla seguente tabella, in cui le unità di tempo e di spazio sono rispettivamente.

Immagine 1.jpg

Immagine 2.jpg
Prendiamo per esempio, l'intervallo tra gli eventi C e D.
Immagine 3.jpg
Immagine 4.jpg

Di solito si studia la geometria senza tener conto delle relazioni che legano i suoi concetti con l'espserienza. Naturalmente ci sono dei vantaggi nell'isolare ciò che è puramente logico e indipendente da ciò che, in linea di principio, è empirismo imperfetto. Per il matematico puro questo punto di vista va bene; infatti egli è soddisfatto se, dagli assiomi, può dedurre correttamente, cioè senza errori logici, i suoi teoremi.

E' indubbio che senza l'aiuto di un ragionamento matematico, per di più difficile e astruso, non si sarebbe giunti a formulare le sue conclusioni; tuttavia la parte svolta della matematica è secondaria: essa ha solo fornito i mezzi per utilizzare il materiale disponibile e il linguaggio per descrivere i risultati. Il materiale stesso, però, è frutto di esperimenti, osservazioni e misurazioni. Scopo della statistica è unicamente esaminare ciò che accade, e formulare un insieme di ipotesi che ci permetta di spiegare tutti i fatti osservati nel modo più semplice possibile. L'unica domanda che ci si può porre è perciò la seguente: la teoria della separazione degli eventi fornisce una rappresentazione degli eventi osservati più armoniosa e adeguata di quella offerta da ogni altra teoria statistica che riguarda gli stessi fenomeni, oppure no?

Milano ambata principale
6
Per recupero secondarie
17-25
Per ambo e terno anche su tutte
6-17-25-88

Saluti...
 
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IL PROGRESSO DELLA SCIENZA NUMERICA
Non si capisce mai davvero qualcosa fino a quando non si riesce a spiegarla alla prima persona che si incontra per strada. Quest’affermazione è probabilmente un tantino esagerata, ma chiarisce quale è il suo orientamento. Per trovare i casi più semplici, comincio intanto con cercare un’espressione per la varietà a estensione equidistante in ogni loro punto dal punto iniziale dell’elemento di linea, in altre parole una funzione continua della posizione, che permetta di distinguere tra loro quelle varietà. Questa funzione dovrà o crescere o decrescere in qualsiasi direzione ci si sposti dal punto iniziale; ammettiamo che aumenti in ogni direzione, che abbia cioè un minimo in quel punto.

A questo scopo immaginiamo di aver costruito il sistema di linee di minimo percorso che escono da un punto qualsivoglia. La posizione di un punto potrà allora venir determinata specificando la direzione iniziale della linea di minimo percorso su cui si trova, e la distanza, su tale linea, dal punto di origine; per cui essa potrà essere espressa per mezzo dei rapporti della quantità, cioè il rapporto al limite tra la quantità, nel punto di origine di questa linea di minimo percorso, e per mezzo di questa linea.

In questo schema, ogni fenomeno fisico (evento) viene caratterizzato mediante variabili che individuano il luogo (spazio) e l’istante (tempo) in cui esso avviene. Lo spazio viene così ridotto a un insieme infinito di terne di distanze da un punto O (origine) lungo una data direzione (misurabile con un regolo campione), in quanto il punto in cui si verifica un evento viene determinato rispetto a un sistema di riferimento arbitrario ( in genere una terna di assi cartesiani con origine in O). Allo stesso modo, il tempo viene ridotto a un insieme di intervalli temporali, poiché l’istante in cui avviene l’evento viene determinato attraverso la misura del ritardo tra l’evento stesso e un evento scelto come riferimento, il che si fa utilizzando (costante) e misurando quanti frazioni di misura intercorrono tra i due eventi (cioè un regolatore che serve a determinare la misura numerica in funzione al rapporto della costante).

SPAZIO E TEMPO

Le linee, sullo spazio, possono ovviamente avere una forma qualsiasi; una volta precisato l'osservatore, la forma è un indice della storia del corpo numerico. Che cosa può significare il fatto che una linea di frequenza sia retta?

Scegliamo l'origine O in maniera che il corpo numerico sia presente in tale punto all'ora zero e sortisce in P,
punto di coordinate x₁ e y₁, t₁. Si traccino il segmento PC, lungo t₁ unità, parallelamente all'asse dei tempi e il segmento PM = y₁. I punti O e C rappresentano allora nello spazio tempo la frequenza e l'evento del corpo numerico, la cui linea di moto supporremo sia la retta OC. Sia K un punto qualsiasi di OC rappresentante un evento dell'evolversi del corpo numerico e siano x, y e t le sue coordinate;

nella figura sottostante si ha ON = x, NQ = y OK = t

Vedi l'allegato 2203291

Vedi l'allegato 2203292

Ciò significa che tanto gli intervalli temporali quanto quelli spaziali, misurati a partire dall'evento dell'evolversi del corpo numerico, aumentano uniformemente in ugual misura, e ne segue anche che la stessa separazione tra un evento aumenta uniformemente nella stessa misura.

Un esempio numerico può rendere più comprensibili questi concetti.

Supponiamo che lo sviluppo del moto del corpo numerico sia rappresentato dalla seguente tabella, in cui le unità di tempo e di spazio sono rispettivamente.

Vedi l'allegato 2203297

Vedi l'allegato 2203294
Prendiamo per esempio, l'intervallo tra gli eventi C e D.

Vedi l'allegato 2203489

Vedi l'allegato 2203296

Di solito si studia la geometria senza tener conto delle relazioni che legano i suoi concetti con l'espserienza. Naturalmente ci sono dei vantaggi nell'isolare ciò che è puramente logico e indipendente da ciò che, in linea di principio, è empirismo imperfetto. Per il matematico puro questo punto di vista va bene; infatti egli è soddisfatto se, dagli assiomi, può dedurre correttamente, cioè senza errori logici, i suoi teoremi.

E' indubbio che senza l'aiuto di un ragionamento matematico, per di più difficile e astruso, non si sarebbe giunti a formulare le sue conclusioni; tuttavia la parte svolta della matematica è secondaria: essa ha solo fornito i mezzi per utilizzare il materiale disponibile e il linguaggio per descrivere i risultati. Il materiale stesso, però, è frutto di esperimenti, osservazioni e misurazioni. Scopo della statistica è unicamente esaminare ciò che accade, e formulare un insieme di ipotesi che ci permetta di spiegare tutti i fatti osservati nel modo più semplice possibile. L'unica domanda che ci si può porre è perciò la seguente: la teoria della separazione degli eventi fornisce una rappresentazione degli eventi osservati più armoniosa e adeguata di quella offerta da ogni altra teoria statistica che riguarda gli stessi fenomeni, oppure no?

Milano ambata principale
6
Per recupero secondarie
17-25
Per ambo e terno anche su tutte
6-17-25-88

Saluti...

Il risultato fondamentale della teoria della separarazione degli eventi è l'aver liberato la statistica dalla necessità di introdurre il sistema classico. Per quanto una teoria di questo tipo sia logicamente possibile, appare piuttosto soddisfacente. Noi siamo ben consci di questa teoria ed abbiamo anche capito che nessun'altra strada era percorribile dalla statistica del suo tempo.

Con l'estrazione del 13-08-20 su Milano ambata principale 6

Milano 6.jpg
 
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Il risultato fondamentale della teoria della separarazione degli eventi è l'aver liberato la statistica dalla necessità di introdurre il sistema classico. Per quanto una teoria di questo tipo sia logicamente possibile, appare piuttosto soddisfacente. Noi siamo ben consci di questa teoria ed abbiamo anche capito che nessun'altra strada era percorribile dalla statistica del suo tempo.

Con l'estrazione del 13-08-20 su Milano ambata principale 6

Vedi l'allegato 2203416
Complimenti ancora per i tuoi studi e gli ottimi risultati
 
Il risultato fondamentale della teoria della separarazione degli eventi è l'aver liberato la statistica dalla necessità di introdurre il sistema classico. Per quanto una teoria di questo tipo sia logicamente possibile, appare piuttosto soddisfacente. Noi siamo ben consci di questa teoria ed abbiamo anche capito che nessun'altra strada era percorribile dalla statistica del suo tempo.

Con l'estrazione del 13-08-20 su Milano ambata principale 6

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Top (y):)
 
IL PROGRESSO DELLA SCIENZA NUMERICA
Non si capisce mai davvero qualcosa fino a quando non si riesce a spiegarla alla prima persona che si incontra per strada. Quest’affermazione è probabilmente un tantino esagerata, ma chiarisce quale è il suo orientamento. Per trovare i casi più semplici, comincio intanto con cercare un’espressione per la varietà a estensione equidistante in ogni loro punto dal punto iniziale dell’elemento di linea, in altre parole una funzione continua della posizione, che permetta di distinguere tra loro quelle varietà. Questa funzione dovrà o crescere o decrescere in qualsiasi direzione ci si sposti dal punto iniziale; ammettiamo che aumenti in ogni direzione, che abbia cioè un minimo in quel punto.

A questo scopo immaginiamo di aver costruito il sistema di linee di minimo percorso che escono da un punto qualsivoglia. La posizione di un punto potrà allora venir determinata specificando la direzione iniziale della linea di minimo percorso su cui si trova, e la distanza, su tale linea, dal punto di origine; per cui essa potrà essere espressa per mezzo dei rapporti della quantità, cioè il rapporto al limite tra la quantità, nel punto di origine di questa linea di minimo percorso, e per mezzo di questa linea.

In questo schema, ogni fenomeno fisico (evento) viene caratterizzato mediante variabili che individuano il luogo (spazio) e l’istante (tempo) in cui esso avviene. Lo spazio viene così ridotto a un insieme infinito di terne di distanze da un punto O (origine) lungo una data direzione (misurabile con un regolo campione), in quanto il punto in cui si verifica un evento viene determinato rispetto a un sistema di riferimento arbitrario ( in genere una terna di assi cartesiani con origine in O). Allo stesso modo, il tempo viene ridotto a un insieme di intervalli temporali, poiché l’istante in cui avviene l’evento viene determinato attraverso la misura del ritardo tra l’evento stesso e un evento scelto come riferimento, il che si fa utilizzando (costante) e misurando quanti frazioni di misura intercorrono tra i due eventi (cioè un regolatore che serve a determinare la misura numerica in funzione al rapporto della costante).

SPAZIO E TEMPO

Le linee, sullo spazio, possono ovviamente avere una forma qualsiasi; una volta precisato l'osservatore, la forma è un indice della storia del corpo numerico. Che cosa può significare il fatto che una linea di frequenza sia retta?

Scegliamo l'origine O in maniera che il corpo numerico sia presente in tale punto all'ora zero e sortisce in P,
punto di coordinate x₁ e y₁, t₁. Si traccino il segmento PC, lungo t₁ unità, parallelamente all'asse dei tempi e il segmento PM = y₁. I punti O e C rappresentano allora nello spazio tempo la frequenza e l'evento del corpo numerico, la cui linea di moto supporremo sia la retta OC. Sia K un punto qualsiasi di OC rappresentante un evento dell'evolversi del corpo numerico e siano x, y e t le sue coordinate;

nella figura sottostante si ha ON = x, NQ = y OK = t

Vedi l'allegato 2203291

Vedi l'allegato 2203292

Ciò significa che tanto gli intervalli temporali quanto quelli spaziali, misurati a partire dall'evento dell'evolversi del corpo numerico, aumentano uniformemente in ugual misura, e ne segue anche che la stessa separazione tra un evento aumenta uniformemente nella stessa misura.

Un esempio numerico può rendere più comprensibili questi concetti.

Supponiamo che lo sviluppo del moto del corpo numerico sia rappresentato dalla seguente tabella, in cui le unità di tempo e di spazio sono rispettivamente.

Vedi l'allegato 2203297

Vedi l'allegato 2203294
Prendiamo per esempio, l'intervallo tra gli eventi C e D.

Vedi l'allegato 2203295

Vedi l'allegato 2203296

Di solito si studia la geometria senza tener conto delle relazioni che legano i suoi concetti con l'espserienza. Naturalmente ci sono dei vantaggi nell'isolare ciò che è puramente logico e indipendente da ciò che, in linea di principio, è empirismo imperfetto. Per il matematico puro questo punto di vista va bene; infatti egli è soddisfatto se, dagli assiomi, può dedurre correttamente, cioè senza errori logici, i suoi teoremi.

E' indubbio che senza l'aiuto di un ragionamento matematico, per di più difficile e astruso, non si sarebbe giunti a formulare le sue conclusioni; tuttavia la parte svolta della matematica è secondaria: essa ha solo fornito i mezzi per utilizzare il materiale disponibile e il linguaggio per descrivere i risultati. Il materiale stesso, però, è frutto di esperimenti, osservazioni e misurazioni. Scopo della statistica è unicamente esaminare ciò che accade, e formulare un insieme di ipotesi che ci permetta di spiegare tutti i fatti osservati nel modo più semplice possibile. L'unica domanda che ci si può porre è perciò la seguente: la teoria della separazione degli eventi fornisce una rappresentazione degli eventi osservati più armoniosa e adeguata di quella offerta da ogni altra teoria statistica che riguarda gli stessi fenomeni, oppure no?

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6
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17-25
Per ambo e terno anche su tutte
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Saluti...
Complimenti per il modo con cui formuli le tue previsioni e soprattutto per i risultati (y)
 
Il risultato fondamentale della teoria della separarazione degli eventi è l'aver liberato la statistica dalla necessità di introdurre il sistema classico. Per quanto una teoria di questo tipo sia logicamente possibile, appare piuttosto soddisfacente. Noi siamo ben consci di questa teoria ed abbiamo anche capito che nessun'altra strada era percorribile dalla statistica del suo tempo.

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Bravissimo e complimenti...Peccato non averlo seguito prima questo post ...alla prox e ancora complimenti ?
P.S è chiusa la giocata con l uscita del 6 ?
 
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